Ventesima giornata di campionato, il Palermo gioca in trasferta sul difficile campo della Sampdoria, Iachini conferma il modulo 3-5-1-1 con questa formazione, Sorrentino, Vitiello, Gonzalez, Andelkovic, Morganella, Bolzoni, Rigoni, Barreto, Lazaar, Vazquez, Dybala, assente per infortunio Maresca.
Fin dall'inizio il Palermo gioca con grinta e concentrazione, la prima occasione da goal è nostra, Barreto ruba palla e verticalizza per Bolzoni che calcia in porta ma il portiere respinge in calcio d'angolo, sempre il Palermo in avanti ma non trova la giocata vincente, purtroppo alla prima vera occasione la Sampdoria passa in vantaggio con un tiro in diagonale, 1-0.
Dopo il goal la Sampdoria gioca con più sicurezza, il Palermo pero' non rinuncia ad attaccare, Dybala e Vazquez provano a inventare ma gli avversari chiudono bene gli spazi, ci prova Barreto ma il tiro è alto sulla traversa.
La Sampdoria è pericolosa sui calci da fermo, Sorrentino è bravo a evitare il goal, il primo tempo finisce 1-0.
Il secondo tempo inizia senza sostituzioni, fin dal primo minuto il Palermo comanda il gioco e infatti arriva subito il goal, Barreto passa il pallone a Vazquez che con un gran tiro da fuori aria mette in rete, 1-1.
Dopo il goal il Palermo continua ad attaccare, Dybala scatenato sfiora il goal due volte e colpisce anche la traversa, qualche minuto dopo il Palermo va in goal con un bellissimo tiro da fuori area di Morganella, il pallone colpisce la traversa e sbatte dentro la linea, purtroppo nè l'arbitro, nè l'arbitro di porta e nè il guardalinee vedono la palla dentro e quindi il goal non viene dato, errore pesantissimo, il Palermo pero' continua ad attaccare e sfiora il goal con Vazquez con un bel tiro ma il portiere respinge, nel finale altra bella parata di Sorrentino e Dybala di testa cerca il goal ma il portiere ferma sulla linea, risultato finale 1-1.
Un ottimo Palermo ha sfiorato la vittoria e avrebbe meritato di vincere, purtroppo un errore clamoroso vieta al Palermo un goal regolare, c'è rammarico ma la squadra ha confermato di non essere inferiore a nessuno.